martedì 22 gennaio 2008

Ti salta addosso e tu che fai? (la fine…. finalmente)

Queste ragazze sono assolutamente narcisiste. Per dire la verità lo sono tutte le donne in genere. Ma le prostitute maggiormente forse perchè sensibilizzate dal fatto che in parte devono lavorare con la propria immagine. Come vi dicevo, questo era uno dei miei primi servizi fotografici. La mia aspettativa era essenzialmente quella di rimediare un po' di materiale veritiero (e ci tengo a sottolineare questo aspetto) da pubblicare sugli annunci di DAMEDICOMPAGNIA. Una volta in possesso di qualche scatto decente, mi sarei affidato, per colmare le mie lacune di fotografo, al buon photoshop.



Natalia, continua con i suoi giochini e ogni occasione è buona per avvicinarsi e strisciarsi a me. Se devo essere sincero, ero in tiro da paura. E lei se n'è accorta. Ma prima il dovere e poi... si vedrà. Mi chiede se è il caso di fare qualche nuova fotografia e ovviamente non manco l'occasione. Si allontana mentre io resto da solo in cucina con la sua amica che però rimane muta. Non che lo fosse, ma un po' per problemi di lingua un po' perchè forse stanca del viaggio, non ha mai detto una singola frase per dieci minuti, il necessario a Natalia per prepararsi.

Trascorso questo lasso di tempo, mi reco nell'adiacente camera da letto per verificare lo stato di avanzamento della preparazione. Lei è lì, sorridente come sempre, vestita con un bustino e un paio di culotte. Ha indossato gli stivali alti perchè mi dice, la fanno più sexy. Dall'armadio prende un velo maculato, con il quale gioca per tutta la durata degli scatti fotografici, dimostrando fra le altre cose, una certa predisposizione per quel tipo di lavoro. Successivamente mi dirà che in passato ha svolto diverse attività fra le quali quella di promoter in alcune fiere ed esposizioni, peraltro dimostrate da alcune fotografie in suo possesso.

Si gira di qua, si sposta di là. Utilizza la lingua e le classiche posizioni che normalmente si possono vedere nelle riviste erotiche. Ed intanto la pressione sale. Fra uno scatto e l'altro mi dice che non vuole fare vedere la sua patacca nè il suo culetto rotondo perchè sono cose riservate a chi la va a trovare. Insomma dopo una trentina di scatti, dichiaro terminata la sessione fotografica. Lei è in piedi sopra il letto e mi si avvicina. Mi da un bacio sulla testa e prendendomi il viso fra le mani mi dice: adesso scopiamo... vero?

Appoggio delicatamente la mia macchia fotografica sopra il comodino e mi ripresento a lei che essendo sul letto, ha una altezza superiore alla mia di quasi due spanne, nonostante i miei 185 cm. Le passo le mani sui glutei stringendo e facendo sentire che ormai il tutto è giunto alla giusta temperatura. Fortunatamente la porta della camera è già chiusa, quindi non c'è necessità di fare altre operazioni se non quella di dedicarsi totalmente alla ragazza. Le infilo la lingua in bocca e sento che lei mugolando di piacere, ricambia questo mio gesto. Con una mano, mi aggrappo ai capelli che sono ancora umidi per la recente doccia facendole riversare indietro il capo in modo tale da morderla sul collo. Ovviamente questa tecnica le fa letteralmente uscire di testa tanto che dopo qualche secondo la vedo scendere verso il mio basso ventre e mentre mi sbottono la camicia, lei si dedica a cintura e pantaloni. Questi mi vengono calati e dopo qualche istante seguiti dalle mutande.

Il pippero rimbalza in tutta la sua potenza sul viso di Natalia che con un abile gesto, lo prende alla base con una mano e successivamente, allargando la bocca, se lo infila dentro iniziando un dolcissimo e umido pompino. Il tutto va avanti per qualche minuto e oltre ai mugolii suoi e miei, ogni tanto parte qualche rumore tipo ventosa che stappa. La faccenda è veramente bagnata tanto che alcune gocce di saliva cadono sul pavimento. Mentre lei è al lavoro, io l'accompagno con entrambe le mani appoggiate sulla nuca a dettare i ritrmi di rapporto.

E' quindi venuto il momento di datizzarla. Ma per poco. Ho sinceramente voglia di castigare questa bambina e farle capire che non è il caso di svegliare il cane che dorme. Una volta sdraiata sul letto a gambe large, le sputo quasi con cattiveria sulla figa e guardando la saliva scendere fra le grandi labbra, con il pollice della mia mano destra le scopro prima e successivamente titillo il clitoride facendola sussultare di piacere. Non posso che togliermi la voglia di assaggiarla: appoggio quindi la mia bocca sulla sua vulva e dapprima succhiandole il "cicciolino" ed in seguito infilando la mia lingua come se fosse un vero e proprio pene.

Dopo qualche istante si ritrae e vedo che si munisce di preservativo. Ormai ho raggiunto il mio massimo in termini di dimensioni quindi deve usare entrambe le mani per allargare la protezione di gomma  srotolandola fino alla base dell'asta. A questo punto, da seduta che è a lato del letto, fa una specie di saltino indietro per regalarmi lo spazio necessario a inforcarla alla missionaria. Io mi appoggio con il ginocchio destro  e le prendo le gambe dietro il ginocchio. Punto il cannone e in un attimo sono dentro di lei. Tutto fino alla base.

Dal piacere la vedo contrarsi e rovesciare indietro la testa. Continuo quindi a "colpirla" con il mio maglio finchè non mi chiede di prenderla a pecorina. Non sul letto però.

In camera c'è uno specchio, lo stesso che qualche minuto prima utilizzava per rimirarsi e verificare le sue pose durante il servizio fotografico. Si mette di fianco e mi invita a fare lo stesso. Leccandosi la punta delle dita, si inumidisce la figa per agevolare il passaggio. Ovviamente appena si tocca, si rende conto immediatamente dell'inutilità di questo gesto: un lago. Mi abbasso per prendere un po' di rincorsa e come qualche minuto prima, in men che non si dica, sono lì che pompo con foga sempre maggiore.

Lei mi incita e la cosa va avanti parecchio. Non so quanto, ma non è la prima volta che durante un rapporto, perdo la cognizione del tempo. Natalia mi sussurra delle parole in brasiliano per incitarmi a prenderla con maggiore vigore. Ormai qualche goccia di sudore inizia a imperlare la mia fronte. La cosa bella è che ci guardiamo allo specchio rendendo il tutto  incredibilmente eccitante. Sono quasi al culmine e lei continua con sempre più veemenza a chiedermelo finchè non mi dice che sta venendo e per godere di più, vedo che si inumidisce le dita e si infila la falange del'indice e del medio nel culo.

Sono come il toro che vede rosso. Le assesto un paio di colpi veramente potenti e finalmente vengo.

Proseguo un po finchè ansimando non mi stacco. Solo allora mi rendo conto che l'unico appoggio della regazza ero io. Quindi mollata la presa, mi piace pensare anche dovuto all'orgasmo che ha provato, a Natalia sono cedute le gambe e si è ritrovata con il sedere per terra. Mi ci sono voluti almeno una decina di minuti per riprendermi e una volta lavato e quindi rivestito, mi sono congedato dalla ragazza con un bacio da fidanzatino e con la promessa che la prossima volta avrei provveduto a sfondarle il culo.

Lei mi guarda e mi sorride: ok si può fare!

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