giovedì 16 giugno 2011

Kara... mia

Grande, grandissima passerona magiara. Da troppo tempo Rimini è stata oggetto di conquiste da parte di signorine d'origine asburgica, purtroppo senza arte ne parte, capaci solo a proferire il classico menu

  • si parte da 50

  •  poi 75

  •  poi 100

  • anche dietro 200


Insomma il solito copioncino recitato dalla pulzella che non ne ha la più pallida idea.

Che pensa che Rimini sia la capitale del mercimonio, dove basta avere una silouette slanciata, i capelli in ordine e il trucco da pornostar, per fare scattare l'rormone anche del più solido dei punter.Dimenticavo: da non sottovalutare la bravura dell'operatore fotografico che ci mette del suo per fotoshoppare e fare diventare una modella anche la più improbabile delle casalinghe.

Mi avvicino a Kara dopo diverso tempo. Dapprima ho dovuto maturare la convinzione che non si trattasse del solito tomahawk partito dalla portaerei al largo dell'Adriatico battente bandiera ungara.

Poi la lettura di simpatiche recensioni di alcuni ritrovati amici, mi hanno messo sulla retta via. Giorno dopo giorno, nel poco tempo che mi è rimasto a disposizione dell'hobby che tutti vorrebbero avere (sì... anche voi moralisti che leggete perchè diciamolo, vorreste ma non potete e non è questione di soldi), ho iniziato a fare girare nel mio cervello il film del mio eventuale incontro con la signorina in questione.

Sapevo già che la location sarebbe stata di alto livello. Niente tuguri, niente puzza di freshandclean usati, nè di umidi sottopalle. Un bel condominio, poco e ben frequentato, lontano da occhi indiscreti, dove l'avventore può essere tranquillamente scambiato per un passante che si reca da un amico oppure ad un appuntamento di lavoro.

Per l'alta percentuale di incontri di successo, penso che la zona in questine sia  probabilmente sottoposta a un qualche strano fenomento elettromagnetico, che fa girare nella direzione giusta gli ormoni delle signorine e dei loro clienti.

Ricordo ancora piacevolissime esperienze occorse nel passato cone ragazze che, ahimè, non esercitano più.

Tutte localizzate in quel via Pola, che sa tanto di terra di confine fra ciò che è lecito e ciò che non lo è.

Dove tutto è possibile, anche l'improbabile.

Dove l'Anal si scrive, giustamente con la A maiuscola e fa parte di un intenso rapporto sessuale, non è il semplice contorno anestetizzato da quintali di crema Luan.

(continua)

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