venerdì 3 gennaio 2014

Capita anche che ti vada di culo.

Capita anche che ti vada di culo. Non sempre, ma quando succede è veramente appagante. Faccio questa affermazione in quanto nell’attività di punter è più facile trovare una fregatura che una perla. Forse è questo il motivo perché si chiama, appunto, perla. Difficile da trovare anche se, proprio come succede nell’ambiente biomarino, è possibile coltivarla. Sono sempre stato un curioso e compulsivo il che significa difficoltà a frequentare per più di un incontro, la stessa patatina pay. Deve succedere qualcosa, mi deve lasciare una sorta di retrogusto da assaporare quando tempo dopo, ci si ricorda dei fatti accaduti. Come dicevo, non sempre capita una botta di culo, ma può succedere. Ed è quello che inaspettatamente ho trovato dietro la porta quando mi accingevo a battezzare il 2014 con la mia prima punterata.

Da tempo rimiravo quelle fotine pubblicate in modo disordinato sul re dei fakes ovvero bakecaincontrii.com, dove in prima istanza tutto sembra essere proibito ma di fatto viene pubblicato proprio quello che gli amministratori si promettono di debellare nel disclaimer iniziale ovvero gli annunci che fanno riferimento a prestazioni sessuali a pagamento. Le foto di quell'annuncio non erano particolarmente intriganti, ma neppure così patinate come quelle di alcune sedicenti escort che fanno un esagerato ricorso a photoshop per ottenere una immagine più decorosa della propria. Neanche l’obbiettivo fosse quello di fare masturbare gli utenti, piuttosto che convincerli a fare una telefonata per un appuntamento hot. Non ero decisissimo. Ho telefonato più per curiosità che per altro. Dall’altra parte, quasi subito, si propone una vocina gentile ma anche affascinante, con una leggera inflessione di russo. Proprio quello che cercavo. Mi chiede se volevo andare a trovarla e qui mi spiazza perché sono io di solito che dichiaro il motivo della telefonata. Sì che vengo a trovarti! Fra dieci minuti sono lì…. E lei mi ha risposto che andava bene.

La location è un posto a me noto (quali d’altronde sono  i loft ancora inesplorati) sito a Marina Centro in un curiosa traversa  che sembra essere fatta  apposta per concedere un accesso facilitato all’alcova di una eventuale signorina che avesse voluto praticare il mestiere più antico del mondo. Qualche problema al cancello d’ingresso, dove il campanello non fa il suo lavoro. Poco male, ritelefono e mi faccio aprire direttamente. In casa l’ambiente appare decisamente accogliente. Un caldino invitante, tutto in ordine senza  i classici odori di cibo esotico o di fazzolettini umidificati che sinceramente, mi fanno scendere la catena prima ancora di cominciare.

Come quasi tutte le professioniste che ho frequentato in questi anni, si fa scudo con il portone, dando quell’immagine di mistero fino all’ultimo. Questa è una cosa che mi par di capire, molti odiano, ma che in me contribuisce a creare quella giusta sensazione di suspance fino all’ultimo secondo. Mi giro e la vedo: una bella ragazza sulla trentina, con i tacchi alta quanto me, quindi oltre il metro e ottanta, abbigliata con un completo intimo nero composto da perizoma brasiliano e reggiseno e tacco d’ordinanza da 12 centimetri. Quello che mi ha colpito sono  essenzialmente gli occhi di un azzurro trasparente e il nasino all’insù. Non so quanto originale, ma poco mi importa perché è veramente carino e ringiovanisce di molto l’ovale del viso tanto che ho detto circa trent’enne, ma potrebbe averne anche qualcuno in meno. Dopo un breve salutino, mi accompagna nello scannatoio dove sedendosi sul letto, mi propone un 70 quale prezzo di base e di arrivo. Non sono uno che rilancia né contratta al ribasso. So quello che posso spendere cosa e come ottenerlo. Motivo per cui il mio gettone è da 100 senza resto. Sempre. Ovviamente la ragazza è soddisfatta dell’affare concluso e tutto ciò aumenta il grado di predisposizione a quello che verrà. Parliamo qualche istante della sua altezza, del fatto che secondo lei sono un bell’uomo, di come ero vestito. Il tutto condito da battutine da parte sua, che dimostrano una ottima padronanza della lingua italiana. Anche i movimenti sono aggraziati, scelti con cura, quasi premeditati per creare il clima giusto. Seduta sul bordo del letto, si sporge indietro e a gambe semi allargate, le muova leggermente in una danza invitante che mi fa accelerare la velocità di svestizione.

Pronto per l’azione, le chiedo l’uso del bagno che si rivelerà occupato dall’amica. La cosa si fa stuzzicante. Sapere che c’è altra carne fresca da macinare, mi ispira ancora di più. Ritorno e mi si avvicina. Le mani dietro la schiena verso i glutei e la sua bocca vicino alla mia tanto che posso sentire il suo respiro che si mescola al mio. Con le unghie perfette, mi pizzica gli slip e cala dentro una mano, saggiandone il contenuto. Vedo la sua espressione cambiare da sensuale gattona a perplessa fino a quando non distoglie il suo sguardo dal mio e abbassa il capo, sedendosi a bordo del  letto,  verso il ragazzo del piano di sotto. Qui comincia il consueto rito iniziatico “mai visto una cosa così prima d’ora…” e via che cerca proporzioni con il suo corpo tentando prima di chiudere la manina intorno sia all’asta che alla testa, ma senza successo. Poi avvicinando un braccio per verificare se la dimensione era pari o superiore a quella del suo polso e avambraccio…. Ma nulla da fare. Da questi gesti, capisco che ha un discreto interesse verso l’attrezzatura e che probabilmente ci si sarebbe divertiti. Mi ordina di sdraiarmi e, parole sue, diversamente dal suo modus operandi, mi bacia e mi lecca l’attrezzo uncovered. Il tutto per qualche minuto poi, onde evitare di provocarmi dolore o peggio lesioni, prende un profilattico, me lo calza alla perfezione in men che non si dica e via che se lo fa scomparire in bocca. Il classico FBJ ovvero furious blow job. E non faceva finta… era proprio presa dalla situazione e cercava di fare il suo meglio di fronte ad un inaspettatato incontro del nuovo anno.  Poi tocca a me e con un buon lavoro di ligua sulla sua patatina, preparo il terreno a tutto ciò che seguirà. Non si lamenta per il fingering, nemmeno quando le infilo un dito nel culo leccandola da dietro con lei alla pecorina. Andiamo avanti così per un po’ finchè non mi dice “….adesso voglio provarlo”. Pronti! Allarga le gambe e la penetro dolcemente per tutto il valore della mia corsa. Lei geme ed io pure perché sento che è veramente pronta ad accogliermi, senza resistenze, con molta partecipazione. Gira il capo verso destra, mordendosi una mano. Capisco che è un pezzo avanti quando, continuando a muovermi dentro di lei, sento il fresco degli umori colati sui miei testicoli oltre al bacino che si inarca verso l’alto per cercare di assaporare il tutto, tutto a fondo. Sul muro c’è uno specchio ed è veramente bello vedere i nostri corpi che si uniscono nell’amplesso. Quelle gambe lunghe semiflesse e la la sua bocca socchiusa. Non posso evitare di baciarla, anche se solo superficialmente. Poi si cambia e passa lei a condurre un gioco che purtroppo sa volgendo al termine. Prende il suo ritmo, cercando di divertirsi il più possibile. Prima movimenti sussultori, poi la classica strisciata di chi, essendo orgasmicamente clitorideo, cerca la stimolazione e in contemporanea la penetrazione. Infine vengo anche io.  Con grande piacere e soddisfazione. Inutile l’ultima parte del racconto, dove tutto è sfocato nei ricordi, perché quello che rimane è la soddisfazione dettata da un incontro piacevolmente eccitante, quanto inaspettato.

Ci salutiamo sulla porta, un bacio anche alla sua amica, non carina come lei ma è intrigante il pensiero di fare movimento a tre. Chissà, forse al prossimo incontro.  

1 commento:

  1. ma è possibile avere qualche riferimento di questa fata?

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