mercoledì 18 febbraio 2009

A chiavare le belle... (seconda parte)

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Come sempre mi attrezzo con tutto il materiale necessario per il raggiungimento dell'obbiettivo. In questo caso, trattandosi di una "preda" inquadrata vecchio stile (in tutti i sensi), ho provveduto a ritagliare preventivamente  il pezzettino di giornale che riportava l'articolo con l'annuncio.

Un colpo di telefono e mi risponde una vocina squillante con un forte accento romagnolo. Non sbaglio a intendere, infatti mi riferisce di essere una trentaquattrenne faentina, in cerca sia di divertimento che di un estemporaneo business godereccio. La cosa mi intriga, quindi fisso un appuntamento da lì a qualche minuto.

La tipa mi indica come luogo dell'incontro, un noto puttanodromo ormai in disuso nei pressi della stazione ferroviaria di Rimini. In pratica quello che una volta era l'hotel Eremitage, ora adattato a residence.

Purtroppo sembra proprio che il condominio sia vittima di una put-maledizione perpetrata nei miei confronti. Già in passato mi capitò di recarmi in loco e di dover girare i tacchi, trovando peraltro da dire con la tipa di turno. Sinceramente fuori dal portone, mi è sorto un sospetto e stavo quindi per tornarmene alla base. Il mio sesto senso questa volta non è stato sufficientemente forte da bloccarmi.

Una volta sceso dalla macchina, parto come un pompiere alla volta dell'appartamento della "signorina". Prendo l'ascensore che rumorosamente arriva al piano desiderato. Una porta mi aspetta socchiusa indicandomi la strada da percorrere. Sento un

- vieni, accomodati pure! - .

La voce corrisponde a quella ascoltata al telefono ed io mi infilo nell'appartamento. Percorso un breve tratto di corridoio, mi ritrovo in sala. Attendo un attimo e da una camera mi compare questa tipa: centosessanta centimetri con i tacchi. Peso pocopiù di un terzo del mio (io sono sul quintale). Capelli biondi tinti, secca come una acciuga e trentaquattro anni... anzi qualcuno di meno, fortunatamente... ma per gamba!

Mannaggia a me, l'unica cosa che corrisponde è la voce. Cosa fare? Trasformare in positiva una eventuale esperienza negativa? Questo è il compito del punter modello!

Bene, decido di rimanere scommettendo sulla professionalità ed esperienza della "ragazza". Mi sciorina un stringatissimo (fortuna mia) menù che chiudo spendendo la cifrona di 50 euro. Mi fa accomodare nel bagno per le abluzioni di turno. Nel frattempo, si sarebbe preparata. Quando torno in camera, mi trovo di fronte qualcosa che è anche peggio di quello che immaginavo. Per farla breve di lì a poco avrei avuto la mia granny experience (esperienza con la nonna). Non so come ho fatto a mettermi in tiro. Forse anche questa è una qualità del punter d.o.c., non ne ho idea. Mi soono dovuto fare passare per la mente e questa è sicuramente una cosa gravissima andando a sesso a pagamento, il miglior pornazzo visto nella mia vita. La beffa è poi stata il fatto che non riuscivo a venire. Questa era lì a gambe per aria, io che cercavo di non guardare. Lei attentissima sia al preservativo che alla mia eventuale irruenza. Insomma un disatro. Poi dai, gira, sgrilletta e spugnetta, sono riuscito ad arrivare, anche se con enorme fatica al capolinea. Cinque minuti ed ero di nuovo in strada. Considerazioni? A chiavare le belle, sono capaci tutti ma... quelle brutte è meglio evitarle.