venerdì 8 gennaio 2010

...ammazza che fantasia!

Palermo, 07/01/2010 Una città a luci rosse annidata tra le pieghe di un perbenismo di facciata. Palermo è anche questo. E a svelarne il suo lato oscuro è Chiara (o almeno così dice di farsi chiamare), una escort palermitana che da anni lavora proprio nella sua città. Sesso a pagamento, in casa o in trasferta, appartamenti di lusso come alcove, o hotel fuori porta. Tra i suoi clienti politici, avvocati, professionisti in genere, tutta gente della “Palermo bene”. Chiara ci racconta, senza falsi pudori, vizi e virtù di una città sommersa, conditi da particolari piccanti e non sempre prevedibili. Un libro/confessione che farà tremare i palazzi del potere…
Alessia Cannizzaro è giornalista professionista, laureata in Scienze della Comunicazione e in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale. Da anni lavora per tv e testate locali e nazionali. E proprio per un quotidiano palermitano ha condotto un’inchiesta sulla Palermo a luci rosse.


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E a quanto pare ci sarà qualche perbenista che contribuirà all'arricchimento della signorina in questione che svestiti i panni dell'Escort indagatrice, sfrutta la congiuntura multimediale creatasi negli ultimi mesi del duemilanove, per presentare il solito libro (me ne hanno pubblicato uno pure a me, il che è tutto un dire...) che racconta i vizi privati e le pubbliche virtù della solita Italia paramoralista che nascosta dietro la maschera vaticana, continua a ignorare un settore che effettivamente avrebbe la necessità di essere normato a dovere come peraltro avviene nella maggior parte degli Stati del vecchio continente.

Invece siamo ancora qui, a cercare di sfuggire dal vicino di casa chiaccherone che vede del movimento nell'appartamento vicino al proprio, al brusio degli anziani che notano il via vai di clienti di giovani ed avvenenti ragazze che, non dimentichiamocelo, nella maggior parte dei casi lo fanno per scelta.

E per scelta gestiscono come sono capaci il business, al meglio delle loro possibilità, ciascuna in funzione della cultura maturata nel Paese di origine: dalla gestione dell'appartamento, ai permessi di soggiorno, ai controlli medico clinici periodici, al reperimento sul mercato del materiale profilattico.

E invece di intervenire, cercando di capire come gestire la cosa, perchè reprimere non porta risultato alcuno, che cosa si fa? Si aspetta l'ennesimo scandalo politico (perchè oggi la politica è il colosseo moderno) per ritirare fuori l'argomento prostituzione, per tirare in ballo puttane e puttanieri, sparando una bella ragazza in televisione, simile ad una mummia parlante, che cerca di fare la parte di quella che non ha preso i soldi solo per sputtanare qualcunaltro.

Non c'è bisogno che faccia i nomi...

Poi sbattiamo il trans di turno nella casa del "grande bordello" e l'anno dopo, per par condicio sessuale, ci mettiamo una donna trasformata in uomo: sbatti il mostro in prima pagina. Neanche nel Medioevo e ai tempi della santa inquisizione si finiva sul rogo per tanto poco. Eppure quella volta preti e "pretini" ne facevano di boiate e tutto per reprimere quei sani istinti sessuali che da sempre accompagnano l'uomo e perchè no, anche la donna, ma che a quanto pare rappresentano il male assoluto perchè "sporcano" l'atto supremo della vita, cioè il concepimento.

In nostro soccorso, cari lettori, giungono i vecchi saggi e i loro detti: un è pichè, un è vergogna met la cherna dove la b'sogna (non è peccato, non è vergogna, mettere la carne dove necessita).

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