domenica 23 dicembre 2007

Ti salta addosso e tu che fai? (seconda parte)

La giornata è una di quelle tipiche riminesi di fine novembre. In riviera adriatica, forse questo è il periodo dell'anno più brutto: le giornate sono molto corte, l'umidità è da paura nonostante ti senti addosso ancora il calore dell'estate passata da poco. In particolare a me sembra di avere una sorta di accumulatore di calore che mi consente di attraversare i mesi invernali praticamente senza mai sentire freddo. O forse questo fenomeno è dovuto al fatto che patisco molto durante i mesi estivi tanto che non appena la temperatura scende, inizio a respirare meglio.



Dal cielo scendono alcune gocce. Attivo i tergicristalli dell'auto e siccome è qualche settimana che non piove, vengo accolto dal tipico rumore della gomma che stride sul vetro. La cosa mi fa rabbrividire, ma anche un po' incazzare visto che ho appena cambiato i pettini e sono già rovinati. Mannaggia a me! Hai voglia ad arrivare alla fine dell'inverno quando li sostituirò per l'ennesima volta!

La location della ragazza è in una posizione molto trafficata. Il viale principale di San Giuliano, ha rotatorie e semafori in rapida successione. E' forse l'espressione più alta dell'intelletto urbanistico del Comune di Rimini. La cittadina, dopo l'ingresso della squadra di calcio nel campionato cadetto nell'anno 2007, è salita agli onori della cronaca non solo per la vocazione turistica, ma anche per una struttura stradale assolutamente inadeguata, fatta di strette rotatorie e di semafori mal sincronizzati tra di loro. In particolare, la zona di San Giuliano e Rivabella, è veramente un disastro soprattutto nelle ore di punta. Siamo in pratica nel primo pomeriggio, quindi non ci sarebbero dovuti essere problemi di questo tipo se non per il fatto che un'altro elemento che contribuisce ad alimentare lo stato di confusione, è rappresentato dalla pioggia.

Quando piove, è possibile ottenere una tale concentrazione di auto, da sembrare il giorno di ferragosto durante il periodo del boom degli anni sessanta. Insomma, un disastro. Comunque il parcheggio è in pratica a pochi passi dall' abitazione e riesco a trovare posto in pochi minuti senza dover fare particolari alchimie.

Sono un po' emozionato. Lo so, c'è di meglio nella vita. Ma vi posso garantire che c'è anche di peggio.

Parcheggio quindi di fianco ad un platano, tipica pianta da arredo urbano. Non ho mai capito come fanno questi vegetali a sopravvivere mezzi sepoliti nel catrame delle strade: questa sostanza, non credo giovi alla loro salute. Ecco infatti spiegato il fenomeno della crescita di rami, germogliati sul tronco in posizioni assurde. Proprio tipo quella contro il quale infrango la mia fronte appena sceso dalla macchina. Mannaggia che botta. Mentre l'uccellino fa il giretto intorno al mio capo rincorrendo le stelline, barcollando leggermente, dò una occhiata in giro per verificare che non mi abbia visto nessuno. Non che me ne freghi, ma è stato un gesto istintivo.

Masticando qualche bestemmia, raccolgo tutta la mia attrezzatura e mi reco dalla fanciulla che nel frattempo, come dicevo prima, ha già buttato fuori la testolina. Entro, un sorriso, un saluto ed un bacio sulla bocca della fanciulla. La tipa è carina. Molto. Ricordo che il primo incontro mi aveva lasciato un sapore particolarmente dolce. Sento però stacchettare. Non è da sola a quanto pare. Dalla stanza di fronte a me si affaccia un'altra gentil pulzella mulatta. Capelli lisci, occhi chiari con una camicetta colorata ed un paio di jeans fascianti. Non male direi. Mi viene presentata con il nome di Leny ed è una amichetta appena giunta dal Brasile. Forse è un po' sbattuta, nel senso di stanca, ma chi non lo sarebbe dopo una giornata di viaggio?

Inizio a relazionare la mia attività di webmaster spiegando a Natalia, che è l'unica che capisce e parla l'italiano, quali sono i pregi e che cosa sarebbe importante fare per aumentare l'efficacia dell'annuncio senza però falsarlo. La tipa sembra interessata e ogni tanto fa qualche domandina quasi a confermare la sua attenzione verso l'argomento. Non appena però incrociamo gli sguardi per qualche secondo in più, lei maliziosamente mi guarda e sorride,  piegando leggermente di lato la testa. Mi sia avvicina e mi dice che vuole scopare con me.

Dicendo questo, allunga la sua manina verso il papagno che non disdegna di essere accarezzato. Tanto più che essendo questa una attività per me nuova, sono elettrizzato da quel pizzico di eccitazione che scaturisce dall'affrontare la novità. Il bisciolo non manca di fare sentire la sua presenza e devo, con mio rammarico, allontanarla per poter proseguire con la mia esposizione.

Andiamo avanti. Faccio vedere qualche sito internet e Natalia, per affacciarsi al monitor, seduta alla mia destra, si deve sporgere. Io mi sposto un po indietro e lei con la massima naturalezza, appoggia la sua mano sulla gamba. E lì la lascia. Ogni tanto stringe un po' e la fa salire di qualche centimetro in direzione del mio bassoventre che a questo punto inizia a pompare sangue e a trasformarsi nel tanto amato pitone. Questa scenetta va avanti per qualche minuto finchè non decidiamo di passare all'azione e quindi di iniziare il servizio fotografico.

Comincio con la mulatta che si reca nell'altra stanza. Io mi alzo ed preparo l'attrezzatura. In particolare devo dedicare qualche minuto all'apertura del cavalletto per la macchina digitale visto che è ancora nuovo di pacca e con tremila regolazioni che mi fanno andare fuori di testa. Leny è in camera da letto, vestita con un baby doll rosso fuoco, ornato di pizzo. Si è infilata un perizoma dello stesso colore e un paio di calze autoreggenti a rete. Ha due occhi splendidi, ma mi fermo lì. Sicuramente non è il mio tipo. Seduta sul letto, osserva tutti i miei movimenti ed è anche inutile parlarle assieme visto che non capisce quasi nulla di quello che dico.

Questa è per me ancora una delle prime esperienze. In passato avevo già fatto "servizi fotografici", se mi permettete di chiamarli in questo modo, visto che credo di non essere un gran professionista anzi, forse mi manca quell'estro indispensabile per produrre materiale di un certo valore. Quello che non mi si può negare, almeno spero, è l'assoluta predominanza dell'amatorialità delle foto che traspare in modo piuttosto evidente e dà quel tocco particolare all'annuncio pubblicato. In qualche modo bisogna fare di necessità, virtù.

Comunque, se io sono piuttosto impacciato come fotografo, la mia modella è veramente un'assa nel suo ruolo. Non avendo idea di come si deve atteggiare per cercare di migliorare il risultato, mi tocca spostarla a destra e a sinistra. In pratica non vedo l'ora di finire. Tanto più che c'è anche un dettaglio piuttosto sgradevole che mi spinge a terminare quanto prima.

Come ho avuto modo di accennare poco sopra, la tipa era reduce dal lungo viaggio dal Brasile all'Italia che l'ha impegnata per circa 16 ore, se non ricordo male. Ella ha avuto la bella idea,  venendo da un paese più caldo di quello di destinazione, di calzare un bel paio di pesanti stivali in pelle. Ovvio che dopo avere sostenuto un tour de force di quell'entità, l'olezzo di piedi non era dei più gradevoli. Quindi, non essendo un amante del foot-fetish e nonostante l'avvenenza della signorina, il mio obbiettivo era quello di uscire quanto prima da quella stanza che con i minuti stava sempre più assomigliando ad una camera a gas. Di peccati in vita mia ne ho fatti parecchi, ma da qui ad essere giustiziato anzitempo, mi sembra esagerata come pena da scontare. Tanto più che la faccenda si stava facendo bollente e non dal punto di vista sessuale. L'appartamento in questione è dotato di fan cooler e non dei classici termosifoni quindi il clima assomigliava sempre più a quello di una serra fiorita. Finalmente, dopo circa una ventina di scatti, ritengo che il mio compito è giunto a termine. Apro la porta ed esco. Natalia ha provveduto, visto l'elevata temperatura complessiva dell'abitazione, ad aprire la finestra per arieggiare un po' i locali. Non appena esco dalla stanza da letto, mi accoglie una leggera e fresca brezza che pur essendo carica dei gas di scarico automobilistico della vicina strada, rinfresca i miei polmoni tanto che mi sembra quasi di sentire aprirsi ogni singolo alveolo che si distende per afferrare anche la molecola più piccola di ossigeno. Natalia mi accolgie con un sorriso e zampettando, mi viene incontro per verificare di persona il lavoro svolto attraverso l'anteprima delle immagini sul monitor della videocamera digitale.

(...continua)

4 commenti:

  1. ci lasci sempre con il fiato sospeso...insomma, poi te la sei trombata spero, o l'hai lasciata soffrire?

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  2. Ma quando scrivi il seguito ???????????

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  3. fin'ora esilarante...soprattutto la parte sulla camera a gas, però devo dire che sei veramente esagerato big...hai un'ottima capacità descrittiva. Per me potresti pure scrivere un romanzo erotico........sarebbe un successone. So che sei incasinato fra le tue mille attività ma quando troverai il tempo sbancherai. Hai una gran capacità descrittiva che rende i lettori parte della storia, li catapulta dentro vivendo le emozioni che tu stai descrivendo.Aspetto il seguito sono assolutamente curioso di leggere come ci racconterai quel che già sappiamo.........
    non ha saputo resistere al fascino del BIG GUN

    I MIEI COMPLIMENTI

    proflove

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  4. Mi astengo da commenti......ma sono curiosa di sapere ,quindi tornerò
    by

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