mercoledì 10 ottobre 2007

Angelo o diavolo (terza parte)

Non solo quindi la ragazza corrispondeva in pieno all''annuncio, ma sia le prestazioni che i prezzi praticati erano perfettamente coincidenti con quanto indicato. Tanto più che l'amico Luke in quel periodo aveva la "mania" di trombarsi le ragazze sopra il comò o sopra il divano, saltandole letteralmente addosso non appena entrato in casa e concordato il tipo di servizio.

Mi ha descritto delle scene che al solo ricordo, mi fanno rizzare tutti i peletti nel collo e... non solo. E pensare che quando le ho telefonato, forse anche penalizzata da una forte laringite, mi sembrava di parlare con una tipa che non ne aveva voglia ma che soprattutto non vedeva l'ora di arrivare a fine serata per potere andare a dormire.

I mesi passano e neanche troppo lentamente. Ogni tanto nel mio web peregrinaggio, mi imbatto in altre recensioni ed in altri servizi fotografici che accompagnano i sempre nuovi annunci di Angela. Poi finalmente a febbraio di quest'anno, ricompare l'iconcina "on tour now" di fianco al nome e soprattutto di fianco alla città di Rimini.

Bene, penso, questa volta dovrà essere mia. Mi rendo conto che la bielo-torinese, si fa accompagnare da una amica, una tale Veronica, che ha tutto tranne quegli elementi che in genere mi spingono sia a telefonare che ad aspettarmi qualche cosa di interessante da un incontro.

Ripeto per l'ennesima volta che, prima di tutto il film delle mie avventure, gira nella testa e qui prende corpo la sceneggiatura dell'incontro con tutti gli elementi che, se vissuti, lo trasformano in un piacevole ricordo da raccontare e descrivere.

Il giorno stesso del loro arrivo a Rimini, provvedo ad attaccarmi al telefono per cercare di capire quale tipo di organizzazione vogliono tenere le due ragazze visto che, essendo la seconda volta che si presentano in zona, probabilmente hanno vagliato qualche opportunità da cogliere.

Faccio una marea di tentativi al cellulare di Angela ma senza risultato. Alcune volte risponde la segreteria telefonica della quale ho poca fiducia e che quindi skippo a piè pari. Altre volte suona libero ma non risponde nessuno. Non che mi fossi fatto una idea diversa ma il mio istinto, sbagliando in pieno questa volta, mi suggeriva di provare prima di tutto con la sua amica.

La logica mi diceva che se Angela fosse stata oberata di lavoro, probabilmente Veronika, volendo ripercorrere le orme dell'amica, avrebbe offerto la stessa tipologia di servizio magari facendomi spendere qualche soldino in meno. L'esperienza mi insegna che in questi casi non si ottiene mai una cippa e quando questi pensieri affiorano alla mente, è meglio cambiare direzione oppure meglio ancora, farsi una doccia fredda o affidarsi alla cara Federica (la mano amica n.d.r.).

Questa volta però il diavoletto che c'è in me, dice di provare a telefonare a Veronica e, guarda caso, questa volta ottengo una risposta immediata al cellulare. Mi dice la location dell'incontro e ci mettiamo d'accordo per un colpo di telefono una volta sotto casa: un classico.

Mi comporto come indicato e nell'arco di una manciata di minuti, sono già con il telefono in mano a richiamare dalla memoria il numero precedentemente composto. Devo andare al secondo piano di un palazzo a Viserbella, frazione prettamente turistica a Rimini Nord, appartamento che non ricordo essere mai stato location di incontri di girls o escort.

Voglio spendere una parola per il mio amico al piano di sotto ovvero il mio uccello. Quel giorno era veramente in tiro. Quando mi sono tolto i pantaloni, la cappella luccicava alla flebile luce della camera del trombo. Si ergeva fiero e imponente come mai lo era stato.

Perchè vi dico questo? Le mie intenzioni erano veramente belligeranti. Ho comprato circa una ora e mezzo di tempo con una "burrosa" fanciulla dell'est Europa, in un momento della mia vita di magra scopereccia. Scusate i termini ma volevo farmi sbocchinare fino a venirle in faccia e poi incularmela fino a sentire sussultare quel culone cellulitico e sentirla gridare di piacere. Questo succede al Big quando è un po' che non fa della sana ginnastica.

Centocinquanta rose. Questo è stato l'importo concordato con la ragazza. Purtroppo la performance non è stata all'altezza delle mie aspettative. Premetto che sono una persona estremamente attenta all'igene personale e soprattutto a evitare tutte quelle situazioni al limite del pericolo alla salute.

Fatto sta che una volta nudo, ho riempito la bocca della signorina con la testa del mio ragazzo. Mi ha fatto notare che le dimensioni non erano proprio quelle standard e che quindi un rapporto "normale" sarebbe stato difficilmente ottenibile.

Pompa e ripompa.

In effetti la sua bocca non era adeguata alla portata dello strumento. Sentivo quel fastidioso "rigone" ovvero quel pizzicore indotto dallo strisciare dei denti, soprattutto i canini, sopra la sensibie superficie del glande. Non so voi, ma quando sono in tiro come un cavallo, questa è una cosa strana da provare: al limite del piacere e del dolore. Spesso mi porta ad inarcare la schiena e a sottrarmi dalle labbra della mia partner ma, se devo dirla tutta, non è che sia qualcosa che cerco con insistenza anche perchè è più il fastidio che altro.

Insomma la ragazza cerca di fare del suo meglio ma dopo poco sono costretto a fermarla perchè la cosa non mi piace. Lei alza la testa dall'attrezzo e mi chiede guardandomi dritto negli occhi, se quello che stava facendo era di mio gradimento.

Mentre parlava, continuava lentamente a masturbarmi forse accorgendosi che the gun non era più così big. Io mi guardo il bassoventre e noto un puntino rosso a destra del mio lucido glande.

Mi ritraggo e le dico: che cos'è? In quel momento una scarica di adrenalina mi fa dilatare le pupille e una volta nei pressi del cuore, inizia a farlo battere ad una velocità folle tanto che per l'accellerazione, penso che più di un colpo sia rimasto per strada.

Lei mi passa un dito sulla parte e mi dice che è una goccia di sangue. Fortunatamente era il mio. Una piccola lacerazione come quella provocata da uno spillo, quasi invisibile ma comunque abbondantemente oltre la mia soglia di pericolo da me sopportabile.

L'effetto sul mio amico è istantaneo: bandiera a mezz'asta per lutto nazionale. Mi alzo e corro in bagno a lavarmi. Uso acqua e sapone in abbondanza e mi rendo conto che l'escoriazione è completamente coagulata.

Faccio fatica addirittura a rintracciare il punto visto precedentemente.

La cosa mi tranquillizza temporaneamente ma di sesso per quel giorno, ne ho avuto abbastanza. Tornando in camera cerco di spiegare che non è il caso di continuare e mentre mi vesto continuo a domandare se Veronica è ok dal punto di vista sanitario. Mi risponde che la prima a rischiare in quello che fa è lei e che non ci sono soldi che tengano contro la propria vita.

Mi rivesto e me ne vò.

Anche quella volta niente Angela. In compenso mi sono portato a casa una bella paura, un bel po' di tempo di astinenza in attesa degli esami fortunatamente positivi.

Continua...

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