giovedì 2 agosto 2007

Il ritorno in Via del Fante (seconda parte)

Paletta che figa!

Questa è l'esclamazione che ho fatto quando mi sono trovato al cospetto di questa ragazza.

Il fisico non ha tradito le mie aspettative anche se, devo essere sincero, quando mi sono messo in tasca il numero telefonico della tipa, non speravo nemmeno lontanamente di trovarmi di fronte un soggetto del genere.

L'appartamento è esattamente quello dove qualche settimana prima avevo incontrato Valentina.

L'unica differenza è rappresentata dal fatto che questa volta l'aria condizionata non funziona e la refrigerazione dell'alcova è lasciata ad un ventilatore a treppiede.

Un po' scarsino per dire il vero.

Se telefonicamente l'impressione è stata di una straniera dotata di una buona dialettica, di persona mi sono immediatamente dovuto ricredere. Viviana ha un vocabolario estremamente limitato e conosce, in pratica, solo quelle quattro parole che le consentono di ricevere il cliente e di metterlo a suo agio.

Fortunatamente non sono andato lì per fare conversazione e in quel momento ero più attratto da altre cose piuttosto che dalle sue discussioni.

Ci accordiamo per una performace tranquilla, anal escluso, per centocinquanta rosole di campagna.

Lei ritira il corrispettivo e mi indica sorridendo, la direzione che devo tenere se voglio andare in bagno a darmi una rinfrescatina.

Oddio, non che quell'appartamento sia la Reggia di Caserta, ma se non altro si è dimostrata gentile e disponibile nei miei confronti.

Mi avvicino al lavabo e slacciando i pantaloni, estraggo la serpe per poi darle una lavata di testa.

Nel mentre butto l'occhio nello specchio che riflette il contenuto della camera. La vedo in piedi che prima si slaccia il reggiseno e successivamente si sfila gli slip.

Non vi nascondo che a quella vista, ho dato una bella massaggiata al fratello che si stava vigorendo molto rapidamente.

Mi giro e la trovo in mia attesa, distesa su di un fianco sul letto.

Noto subito e ne avrò riconferma accarezzandola, che è perfettamente depilata, comprese le parti intime dove le piccole labbra sono a fatica contenute dalle grandi.

In dieci secondi netti, mi spoglio appogiando il mio vestiario sulla immancabile sedia di fianco al letto che funge da attaccapanni.

Resto nudo ad eccezione delle mutande che, come ho spiegato in più di una occasione, mi piace farmi sfilare.

Questa volta il panterone sono io e così a gattoni mi avvicino a lei.

Restiamo lì un paio di minuti durante i quali mi massaggia il petto e mi studia attentamente facendo scivolare lo sguardo su tutto il corpo ed infine soffermandosi sul mio basso ventre.

Vedendolo gonfio, si avvicina e mi infila le dita di entrambe le mani negli slip per aiutarmi a toglierli.

Non appena viene superato l'ingombro, il pirellone, quasi animato da vita propria, fa un paio di sobbalzi, creando l'immancabile gridolino di stupore della ragazza: Wow!

Prendendomelo in mano, tenta di spiegarmi che il rapporto orale potrebbe essere difficoltoso.

A gesti cerco di motivarla dicendole che sì, ce l'avrebbe fatta.

E così è stato.

Ha incominciato un bellissimo bocchino, salivoso al punto giusto, forse un po' in difficoltà all'inizio per paura di raschiarmi con i denti, ma una volta presa confidenza, ha iniziato a pompare di gusto emettendo mugolii che aumentavano esponenzialmente il mio grado di eccitazione.

Siamo andati avanti così per qualche minuto che a me sinceramente, è sembrato un'eternità.

Nel momento in cui ho iniziato a sentire che il ragazzo si stava irrigidendo oltremodo nella preparazione all'orgasmo, mi sono alzato in piedi e mi sono messo di fronte a lei che invece era in ginocchio sul letto.

Una mano a sostenersi, l'altra intenta alla masturbazione e con la bocca un bel pompaggio stile film porno. Io tenevo una mano sul fianco e con l'altra le imponevo il ritmo accarezzandole la nuca.

Ogni tanto si fermava e allargava al massimo la bocca, usando la lingua mi accarezzava tutto il cappellone, guardandomi dritto negli occhi.

Stavo iniziando a pensare che potevo dominare la situazione quando sento arrivare prepotente l'orgasmo.

Lei si prepara continuando solo a massaggiarmi e durante la copiosa spruzzata, si è indirizzata il getto sul petto con una mano mentre con l'altra si spalmava addosso il mio seme bollente.

Resto fermo così con la testa indietro, a farmi stillare l'ultima goccia. Poi le sorrido e vengo ricambiato da uno sguardo indagatore sul mio stato fisico.

Le faccio il segno dell'ok, che è andato tutto bene e mi reco in bagno a dare una pulitina al mio fratello e a prepararlo per il secondo round.

Una volta ritornato, ci mettiamo sdraiati sul letto e cerchiamo di fare un po' di conversazione.

Mentre lei cerca di farmi capire qualcosa, l'amico al piano di sotto, ricomincia a reclamare il suo pasto. Lei lo vede, mi sorride e ricomincia l'opera che aveva interrotto pochi minuti prima.

Una volta in tiro, le chiedo di essere gommato e appena pronto mi si mette cavalcioni sopra.

Da questo punto in avanti, è Viviana a condurre il gioco, solo per il suo godimento personale.

Non faccio fatica a penetrarla fino alla mia base dell'asta, perchè ha provveduto anzitempo a lubrificarsi abbondantemente.

Adesso è lei che ansima su di me incalzando il ritmo sempre di più.

E' con gli occhi chiusi e le nostre bocche si sfiorano.

Sento il suo respiro.

Ogni tanto mi guarda e si mordicchia il labbro inferiore.

Le piace proprio cavalcarmi.

Porta la sua mano sinistra dietro la schiena e dapprima mi massaggia lo scroto, poi inizia ad allargarsi le chiappe per consentirmi di penetrarla più in profondità.

Abbiamo raggiunto una bella sintonia tanto che quando decido di prenderla a pecorina, sembra quasi intuire le mie intenzioni e non appena mi muovo, si pone a quanttro zampe.

Anche questa volta, la penetrazione è agevole tanto più che al lubrificante si sono aggiunti i suoi abbandanti umori vaginali.

E' uno spettacolo.

Questo culetto rotondo, perfetto che ballonzola sotto i miei colpi.

Il buco del culo quasi si allarga da quanto la ragazza tenta di rilassarsi per permettermi di penetrarla al meglio.

Con una mano poi, si masturba da sotto mentre tiene la testa chiusa nell'incavo dell'altro braccio.

Ansima sempre di più e con lei io che in prossimità dell'orgasmo, aumento il ritmo.

Poi finalmente vengo.

Anzi sono sicuro che siamo venuti insieme.

Rimango ancora lì qualche istante a godermi il marasma chimico che mi si diffonde rapidamente per tutto il corpo, quasi scuotendolo.

Viviana, ancora con il fiato corto, si gira su un fianco, mi guarda e mi sorride dicendomi che era ok.

Mi ricordo ancora quei suoi occhi lacrimosi che mi guardavano soddisfatto: chi ha visto una mucca dopo la monta, mi può capire.

Infine la domanda è questa: chi sarà la prossima in Via del Fante?

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