mercoledì 4 luglio 2007

Un atteso ritorno: OASI2007

Ricordo ancora quando nel lontano 2000, un amico mi fece conoscere il sito OASI 2000. Mentre parlava, non avevo ancora bene inteso di che cosa trattasse.

Una volta sfogliate le prime pagine, mi sono subito reso conto l'argomento principale del sito era un articolo al quale ero particolarmente interessato.

All'epoca la sezione della zona di Rimini, Riccione e Ravenna, non era nutrita di annunci. La cosa che mi ingrifava di più, erano le immagini che corredavano gli annunci non ancora di tipo professionale.

Dei sei o sette annunci presenti (pensate che la sezione di Riccione non esisteva ancora), quelli che visitavo con maggiore frequenza indicavano la Giulianona tanto cara agli amici faentini e un'altra ragazza di origine spagnola di nome Jessica.

Le foto erano nello stile che a me piace di più ovvero quello amatoriale. Un po' sfocate e con la modella di turno in posizioni un po' anomale, più per cercare di nascondere il viso che per dare un messaggio invitante.

Il seno di Jessica era bello e sodo ed essendo questa una mia passione, non ho fatto fatica a convincermi che doveva essere la mia preda ideale.

La mia testa era piena di dubbi ma anche di aspettative.

Sinceramente non sapevo a che cosa stavo andando incontro. Non avendo la possibilità di confrontarmi con nessuno, mi stavo accingendo a fare il classico salto nel buio.

Già all’epoca, avevo il dna dell’esploratore e così ho fatto riferimento ad un giornaletto che fino a quel tempo era stato la mia principale fonte di informazione ovvero il beneamato Fo.

Per coloro che non sono della zona di Rimini o meglio emiliano romagnoli, trattasi di un giornale gratuito recante annunci di vario genere: dalla compravendita di immobili allo scambio di cuccioli di animale fino alla pubblicazione di annunci che via via negli anni sono diventati sempre più audaci.

Ricordo che quando ero ragazzino, si parlava di dame di compagnia. Oggi siamo arrivati "a bollentissima completa bocca di fuego" che lascia ben poco spazio all’immaginazione.

Per tornare all’utilizzo che feci di questo settimanale, presi il numero di telefono da internet e lo confrontai con gli annunci presenti in ultima pagina. Dopo un lavoro di qualche minuto, trovai la corrispondenza.

Parlava anch’essa di una tale Jessica, giovanissima e disponibile. Il fatto che per la prima volta avevo avuto l’opportunità di verificare l’articolo prima di andare in esplorazione, mi confortò parecchio.

La location della tipa era un condominio sito in una traversa di Via dei Martiri a Rivazzurra di Rimini.

Una volta conosciuto l’indirizzo, il problema che mi si prospettava era quello di non essere riconosciuto.

Argomento che ho affrontato in più di una occasione in quanto, per tanti sforzi si possano fare per non farsi riconoscere, il puttaniere che va a destinazione si riconosce a distanza di chilometri.

Ricordo anche che la tipa aveva un discreto via vai di gente tanto che per fare la sua conoscenza, dovetti aspettare il mio turno in una via nei paraggi della sua abitazione.

Ero nervoso ed ogni tanto facevo una telefonatina per verificare se si era liberata.

Lei rispondeva cortesemente a tutti gli squilli. Chissà quel poveretto che aveva pagato la prestazione come era contento di vederla rispondere continuamente al cellulare.

Finalmente venne il mio turno.

Mi recai all’ingresso, suonai il campanello che mi fu indicato telefonicamente e raggiunsi il piano.

Ovviamente a piedi.

Il palazzo era il solito puttanodromo buio e semifatiscente che rispecchiava in pieno lo squallore che si vedeva dall’esterno.

Giunsi sulla soglia ed entrai.

Mi accolse una ragazza di circa 25 anni dal forte accento latino.

Aveva un baby doll e un perizoma.

Indossava inoltre un paio di sandali con zeppa e tacco.

Ci presentammo e mi fece accomodare in camera.

Una camera di tre metri per tre che soffriva l’umidità tanto che si stava scrostando imbiancatura dai muri.

Un armadio a tre ante.

Una cyclette (successivamente capirò essere un oggetto immancabile negli appartamenti delle girl) ed il letto.

Jessica mi fece cenno di spogliarmi e silenziosamente mi indicò dove dovevo appoggiare i vestiti. Si allontanò per un attimo ritornando dopo avere sentito lo sciacquone del bagno.

Prese uno di quei rotoli di carta di circa un metro di lunghezza, utilizzato soprattutto negli ambulatori oppure dal massaggiatore. Lo adagiò sulla parte di letto che aveva intenzione di utilizzare.

In prima istanza, essendo una persona pulita, io non gradii questa mossa.

Successivamente non ci feci più caso e capì che, essendo quella l’unica stanza da letto dell’appartamento, era plausibile da parte della ragazza, provvedere a mantenere quel minimo di intimità durante il sonno.

Pensa che bello andare a dormire nello stesso letto dove ci si è scopati una decina di uomini.

Questa volta non mi voglio soffermare più di tanto sulla performance ottenuta tanto più che non credo si possa parlare di prestazione né da una parte né dall’altra.

Se io ero sinceramente troppo carico per offrire una copula degna di nota, dall’altra la ragazza, seppur giovane, sapeva il fatto suo e mi liquidò con un bel pompino coperto che mi ha portato alla penetrazione all’apice del godimento quindi, per farla breve, in dieci minuti ero già pronto ad andare in bagno a pulirmi e quindi rivestirmi.

Finito ed uscito dall’appartamento, alla luce abbagliante del sole, avevo la testa piena di dubbi.

Mi chiedevo essenzialmente che senso aveva andare a troie.

Ancora oggi me lo chiedo.

Ne è passato di pelo sotto i ponti e quella volta sicuramente non avrei mai creduto di arrivare a scrivere di queste cose su internet.

3 commenti: