martedì 5 giugno 2007

Un giretto a Valverde di Cesenatico (seconda parte)

E pensare che per fare questa visitina non ho neppure mangiato.

E’ quello che mi è passato nella testa strada facendo.

Il traffico è scorrevole in quanto a quest’ora la maggior parte delle persone normali è a tavola che mangia.

La maggior parte delle persone normali, appunto.

Quando lascio il territorio riminese, all’altezza di Torre Pedrera, premo con più forza l’accelleratore fino a raggiungere il limite massimo consentito della statale.

A questa velocità, impiego solo qualche minuto per superare l’ipermercato e per portarmi in zona Valverde.

Seguo diligentemente le informazioni fornitemi qualche minuto prima dalla ragazza ed in breve sono sotto casa sua. L’appartamento è proprio sopra un bar piuttosto trafficato di turisti e non è difficile confondersi fra le persone che dopo pranzo, tornano verso i propri ombrelloni in spiaggia.

Faccio un ultimo colpo di telefono per avvisare che sono arrivato. Mi faccio inoltre spiegare per benino l’ingresso, visto che dalla strada non è visibile.

Nell’arco di pochi istanti sono fuori dalla porta di ingresso dell’appartamento.

Lo stabile sicuramente ha visto tempi migliori. Mi sono immediatamente chiesto come si fa a prendere in affitto un appartamento in un condominio del genere. Ma soprattutto come fa il titolare del caseggiato a consentire un degrado di quel tipo. Vabbè che finchè ci sono persone che pagano, tutto è possibile.

Una volta sull’uscio, premo il campanello per avvisare della mia presenza.
Sento stacchettare dietro la porta.

Mi apre una bionda di circa 1.70. Il viso è carino e il fisico sicuramente rispecchia quanto visto nelle fotografie. Quindi nessuna brutta sorpresa.

Chiaramente per gli amanti delle “veline” c’è a disposizione l’amica: non male nemmeno lei. Molto alta e molto magra, proprio un fisico adatto agli amanti delle modelle.

Mi presento e così fa anche lei.

Si passa da un piccolo ingresso ad un locale unico adibito a cucina e sala. C’è una porta, quindi la camera da letto e il bagno. Ci sono i letti che si vedono nelle fotografie, un armadio e un soffitto che trasuda umidità e muffa. Insomma un appartamento degno della periferia di una grande città piuttosto che di una cittadina turistica.

Una volta soli, lei si gira verso di me e incomincia la trattativa.

- Se vuoi fare una volta sono 50, mentre per una ora e due volte, sono 100.

Secondo voi, qual è stata la mia scelta?

- Direi che la seconda va bene.

Questa volta ci metto veramente pochissimo a svestirmi, in quanto ho solo un paio di pantaloncini ed una maglietta.

Lei fa altrettanto.

Mi mostra un fisico non magro, ma comunque piuttosto tonico.

Avevo voglia di sbattere una ragazza con po’ di carne addosso.

La patatina non è perfettamente depilata all’apparenza ma successivamente, scoprirò essere molto pulita e profumata e molto più ordinata di quello che sembrava in prima analisi.

Nel giro di qualche minuto, la ragazza si ritrova con il birellone in bocca.
Se devo essere sincero, le rumene da me incontrate fino ad oggi hanno avuto tutte la peculiarità di inghiottirlo fino alla base dell’asta.

E questa non è da meno.

Continua per un buon dieci minuti finchè non sono veramente in tiro. Nel mentre la palpo e la sgrilletto per bene.

Prima di piantarglielo fra le gambe, provvedo alla datizzazione (daty=dinner at the Y = leccata di passera n.d.r.) che sembra gradire moltissimo.

Una volta pronta, le alzo le gambe e … zac.. fino alle palle tutto in un soffio. Nel mentre ci baciamo e Luana smulinella come una invasata.

Come al solito, la tenuta al primo colpo non è mai il massimo e così dopo qualche bella stantuffata, vengo.

Finito il primo giro, passo al lavaggio di rito e successivamente, rimaniamo sdraiati sul letto a chiacchierare.

Parliamo un bel po’.

Lei mi racconta della sua vita itinerante per l’Italia e di come si sia avvicinata a questa professione per capitalizzare maggiormente i propri sforzi professionali. In passato le due ragazze, hanno fatto le cameriere e successivamente, sono state assunte da un night club in provincia di Verona.

Visto che comunque, come spesso accade, lavoravano guadagnando poco rispetto al padrone, hanno deciso di “mettersi” in proprio.

Il tempo passa ed è ora di passare all’azione.

A questo punto, siamo caldi a dovere entrambi e tutto scorre con maggiore affiatamento.

Ripetiamo i medesimi passaggi del primo round con la sola differenza del tempo dedicato.

A metà atto, la giro a pecorina, proprio la stessa posizione che ho visto nelle fotografie.

Pompo e ripompo.

Quasi geme.

Le accarezzo lo sfintere e le chiedo, molto dolcemente, se è praticabile Rai2.

Mi dice di no.

Ci riprovo ma lei è veramente risoluta.

A questo punto dico – allora finisco cosìììì…. – e incremento la frequenza dei colpi mentre lei mi dice – sììììì… -

Il finale è il solito di tutte le mie storie.

Una volta pulito e rivestito, mi chiede quando posso tornare.

Esco salutando l’amica che mi sorride e penso – ridi, ridi … che se ti prendo di apro come una canocchia!

3 commenti:

  1. ma l'amica e' magrissima e altina?Penso si chiami Giulia...quante volte sono entrato in quel palazzo a scoparmi gratis una sua amica di nome Simona!!Bei tempi

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  2. potevi provare il triangolo?

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  3. In effetti ci avevo pensato anche io... non so se è possibile... bisognerebbe indagare meglio, anche se non sono ottimista.

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